La bellezza dei titoli delle opere astatte
C’è stato un periodo recente in cui alcuni artisti titolavano le proprie opere astratte con ‘Senza titolo’ oppure numerandole.Una specie di legittima e tacita dichiarazione per affermare la non ‘titolabilità di opere che già da secoli si erano staccate dall’intento della rappresentazione. Magnifici astrattisti che rivendicavano che la pittura astratta è se stessa.Che il suo essere bellezza è la composizione e ciò che con la percezione di essa crea in tutti coloro che la guardano.Sia essa concettuale con il fare scaturire anche sensazioni precise attraverso una leggibilità puramente visiva oppure spettacolare con risvolti psicologici. Altri artisti di pittura astratta donano un filo di lettura attraverso bellissimi titoli che quando sono autenticamente giunti dall’impulso mentale che ha avuto la progettazione,diventano poetici e seduttivi per chi ha il piacere e il gusto di amare questa pittura.
Questi impulsi di lettura libera sono veri e propri codici e continuano con la gioia di noi pittori ad essere il primo passo verso il cogliere cose che se non espresse con il linguaggio pittorico non potrebbero concretizzarsi su un supporto dipinto.
Quando scrivo un titolo alle mie opere apro al pubblico la mia intima composizione
Vi amo collezionisti
Alessandra
Bellissimo articolo Alessandra complimenti
condivido in pieno.Brava.
Hai ragione Luciana, articolo completo e ben fatto.