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Luigi Falcone

Informazioni Progetto

Autore : Luigi Falcone , Serie dipinti anni 80/90, Il crocifisso , Tecnica olio su tela, Cm. 50 x 70

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1 commenti su “Il crocifisso”

  1. Luigi Falcone Rispondi    Aprile 18, 2019

    Riflessioni sulla pittura del maestro Luigi Falcone

    L’itinerario pittorico di Luigi Falcone copre un arco di cinque decenni. La sua formazione risente delle numerose occasioni ed esperienze vissute in diverse e suggestive parti d’Italia, vuoi per motivi di lavoro, vuoi per motivi strettamente artistici. Il contatto con alcuni grandi nomi dell’universo artistico nazionale (ed anche europeo) ha spinto il Nostro a misurarsi – di continuo – con un prodotto sempre nuovo e rinnovato, né ha fissato il suo centro ispirativo su un particolare modello, né ha privilegiato una tendenza a discapito di un’altra, ma ha tesaurizzato ogni soffio innovatore per dare alla sua linea un tratto inconfondibile e persuasivo.
    Nelle ultime produzioni ha preferito rivisitare – in chiave moderna – il patrimonio umanistico, con le sue forme ora rarefatte ed evanescenti, ora di sapore agreste e idilliaco, ora espresse con piglio satiresco. Le immagini balzano in tutta la loro forza e potenza evocativa: i volti delle fanciulle, la sensualità casta e al tempo stesso coinvolgente, la corposità prorompente, i giardini desolati o spogli di vegetazione, le colonne che s’innalzano filiformi verso l’alto con sottinteso valore metaforico, oscillano tra un messaggio di antica pace e un invito a meditare sul degrado del presente.
    La pittura di Luigi Falcone è meritevole di particolare attenzione. Si avverte un’aria di naturale condivisione di ideali del tempo che fu proiettati in un malinconico sogno di bellezza. La predominanza del colore giallo oro delle raffigurazioni su cui si esercita la perizia tecnico-descrittiva dell’Autore lascia nel fruitore un senso di recupero di antica innocenza. Alcuni dei volti delle donne danno la sensazione di pure vicende favolistiche. È suggestivo questo recupero di un mondo passato con le sue fanciulle armoniose e gaudenti che rivivono le loro danze e le innocenti passioni in un paesaggio di pace interiore. Tutto appare avvolto in una dolce immobilità ma, nel contempo, le linee dei corpi in movimento ne danno un tremito di dinamicità sobria ed elegante. In questo tracciato diacronico tra presente-passato, per le tele finora viste, l’Artista non ha – intenzionalmente – abbandonato la lezione delle esperienze contemporanee, ma ne tenta un’assidua sintesi dialettica in cui la realtà odierna lascia comunque il proprio segno di drammaticità se non l’artiglio della denuncia del male. Arte quindi complessa, anche per i nascosti riferimenti che si susseguono nello studio delle figure dei corpi e dei volti.  Splendido quello del Cristo.
    In Falcone, non c’è gioco, non c’è spirito di materialità bruta, ma una costante ricerca di pacificazione trasferita in un miraggio edenico. Al di fuori appunto del tempo. È questo il suo sogno, la sua aspirazione, in sottile polemica con la realtà che lo circonda, disordinata, degradata, abbandonata a se stessa – volutamente, inspiegabilmente – , ove speranze ed emozioni sono spente e forte ne è la disillusione.
    Se la tecnica del Nostro si è progressivamente evoluta in questi lunghi anni, noi ci auguriamo ora che, per i prossimi, il suo tentativo di trasfigurazione del presente si saldi definitivamente in un mitico altrove, in una potente e coerente sintesi, ove emergano solarità e adesione gioiosa al suadente ritmo della natura.

    Michele Graziosetto

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